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24 Settembre 2019Separazione e divorzio un fenomeno sociale sempre più diffuso
Questo articolo si propone di riflettere su un fenomeno sociale che sempre di più si sta diffondendo, per meglio comprendere cosa accade ai partner dal punto di vista psicologico e trovare le giuste strategie per affrontarlo, sia per le coppie con figli che senza.
Alcune domande e riflessioni utili
Quali sono le cause più comuni di divorzio e separazione in Italia?
• L’abitudine. Nasce dall’ incapacità a rinnovarsi e trovare nuovi equilibri nella vita coniugale quando la routine appiattisce la relazione.
• L’incontro con un’altra persona. Potrebbe coincidere con una fase di ripensamento sulla qualità del proprio rapporto, inducendo uno dei due partner a prendere consapevolezza dell’insoddisfazione presente e ricercare qualcosa di diverso esterno alla coppia.
• Dissidi riguardo l’educazione ed il rapporto con i figli o con le famiglie di origine. E’ infatti inevitabile che vi siano delle differenze tra i due partner riguardo all’ educazione ricevuta ed al modello familiare che si ha e ciò inevitabilmente influisce sul modo in cui si pensa di educare il/la o i propri figli.
• Eventi traumatici. Lutti, gravi malattie, perdita del lavoro e cambiamento nello stile di vita vissuto come stressante possono essere motivo di disequilibri all’interno della coppia.
Qual è la reazione psicologica di chi si trova ad affrontare un divorzio o una separazione?
La separazione rientra tra gli eventi di vita potenzialmente traumatici, in quanto rappresenta un vero e proprio lutto da elaborare, dove per “lutto” intendiamo un insieme di emozioni e stati mentali molto intensi, frutto di un evento più o meno improvviso che crea sofferenza e crea una frattura nella vita di chi lo subisce. Lasciarsi infatti implica inevitabilmente dei cambiamenti sia nella quotidianità che nella rete sociale. Si affronta un vero e proprio vissuto di “perdita”, come nel caso della morte di una persona cara, e possono fare capolino sentimenti di rifiuto e autocolpevolizzazione in chi “subisce” la separazione. Tale sentimento di perdita non è proprio soltanto di chi viene lasciato, ma, con modalità e tempistiche diverse, appartiene anche a chi lascia, perché su di lui/lei incombono senso di responsabilità, spesso anche di colpa per la sofferenza del proprio coniuge, oltre che per il fallimento personale.
E se ci sono dei figli di mezzo? Come i bambini e gli adolescenti vivono la separazione dei genitori?
La separazione dei genitori rappresenta per i figli un lutto da vari punti di vista. Viene meno infatti l’idea di famiglia che finora si erano costruiti; viene meno l’immagine di solidità del rapporto di mamma e papà; viene meno il senso di leggerezza, come anche il senso di protezione, perché spesso i papà vanno a vivere in un’altra casa. Molti bambini e adolescenti sentono il bisogno di crescere in fretta ed imparano ad autoconsolarsi, a badare a se stessi in toto, perché vedono gli adulti distanti e concentrati su altro.
Consigli per le coppie in procinto di separarsi
Nonostante l’imminente rottura sia dolorosa da affrontare, è necessario prendersi del tempo per elaborare il proprio stato d’animo in modo da poter voltare pagina. Negare o sminuire la propria sofferenza fingendo di stare bene non fa altro in realtà che acuirla nel corso del tempo, pertanto ricercare l’appoggio delle persone care o dedicarsi ad attività ricreative o espressive (musica, scrittura) risultano azioni essenziali per prevenire il cronicizzarsi di disagi emotivi. Attività messe finora in secondo piano possono adesso essere riprese, legittimandosi a percorrere nuove strade e riprendersi i propri spazi.
Come comportarsi con i figli?
È bene sottolineare che è possibile continuare ad essere coppia genitoriale anche se non si è più una coppia coniugale. L’azione migliore che un genitore in procinto di separazione possa fare nei confronti del proprio figlio è ricercare il dialogo anche quando sembra che i figli non lo vogliano. E’ opportuno evitare discussioni davanti a loro, non distruggere l’immagine dell’altro genitore ai loro occhi, assumendosi il 50% della responsabilità della separazione e comunicarla ai ragazzi rispettando i loro tempi di metabolizzazione e la loro rabbia. Un altro suggerimento è evitare di coinvolgerli subito nelle nuove relazioni, vissute spesso come un tradimento. E’ dunque conveniente aspettare che siano maturi per immagazzinare questo avvenimento, rispettare i loro tempi anche nel caso della nascita di un nuovo figlio, accogliendo le loro emozioni negative senza negarle o sminuirle.
E’ possibile farsi aiutare?
Farsi aiutare da un esperto in terapia familiare potrebbe essere la soluzione più adatta perché, grazie ad una formazione specifica, può offrire un aiuto ad entrambe le parti per gestire al meglio la necessaria riorganizzazione delle relazioni familiari, fornendo loro strumenti per vivere la conflittualità in modo costruttivo.
Il Centro PsicoCare offre percorsi di Terapia Familiare e di Terapia di Coppia e un Equipe di psicologi psicoterapeuti ognuno specializzato in diverse aree di intervento.
Questo post è stato scritto dalla Dott.ssa Federica Foti e pubblicato dalla redazione di PsicoCare