Con il termine “lutto” si fa riferimento ad un processo di reazioni fisiologiche, psicologiche, sociali e comportamentali a seguito della percezione di una perdita. Il lutto non necessariamente fa riferimento alla perdita di una persona cara, infatti può includere varie situazioni in cui la persona esperisce un cambiamento (come la perdita del lavoro, la fine di una relazione, il declino dello status sociale per una crisi economica, la diagnosi di una patologia invalidante, etc.). Tali cambiamenti possono essere così disagevoli per una persona che può venire bloccato l’accesso ai ricordi più positivi, interferendo con il processo fisiologico di adattamento e di elaborazione dell’esperienza. La ricerca indica che stimolare un’immagine, una rappresentazione interiore positiva della persona defunta dentro di noi, sia la chiave per l’elaborazione del lutto.
La Terapia EMDR, agendo proprio sui ricordi, sembra far emergere attraverso di essi le rappresentazioni positive associate al proprio caro, favorendo una risoluzione adattiva e accompagnando la persona ad elaborare tale esperienza in modo più sereno, dando sollievo nei momenti più tragici (come il funerale o il momento della diagnosi) Ci possono essere però delle emozioni negative (rabbia, colpa, dipendenza) associate ai ricordi di chi o cosa abbiamo perso che causano un notevole disagio, facendo emergere rappresentazioni interiori negative. In questo caso la Terapia EMDR andrà a recuperare i ricordi associati a traumi o conflitti nella relazione con il defunto, riorientando la persona verso un’elaborazione adattiva.
Essendo un’esperienza soggettiva è difficile generalizzare o quantificare un tempo esatto entro il quale debba considerarsi “fisiologico” o meno uno stato depressivo. È pur vero che la letteratura è stata capace di fornire delle linee guida che indirizzino il clinico a valutare fisiologico o meno uno stato depressivo causato da un lutto. Viene considerato fisiologico uno stato depressivo, conseguente al lutto, della durata di 12-15 mesi. Se invece lo stato depressivo si prolunga per anni non rientra più nella normale fase depressiva richiesta dalla fase di elaborazione del lutto, ma viene valutato come indice di disagio e possibile sintomo di “Lutto Traumatico”.
Anche per le fasi del lutto, vale la regola della non generalizzazione, né della necessaria sequenzialità delle fasi, ma secondo una teoria classica (Ross, 1969), sono 5 le fasi che portano ad elaborare la perdita in modo fisiologico:
Fattori di rischio per il prolungamento dello stato di disagio e sofferenza a seguito di un lutto possono essere considerati:
Oltre a fattori inerenti la situazione, anche fattori psicologici individuali e sociali possono influenzare la risoluzione fisiologica del lutto. Tali fattori devono attentamente essere valutati dal clinico, per essere oggetto di lavoro all’interno della Terapia EMDR.
La Terapia EMDR permette alla persona che sta vivendo uno stato di sofferenza sia fisiologico che traumatico di accedere ai ricordi adattivi (sottoforma di immagini, pensieri, suoni, odori, etc.) relativi alla relazione con la persona cara o con l’esperienza di perdita, “sciogliendo” quelli negativi e riattivando la capacità innata di elaborazione, che nel caso del lutto spesso si blocca per l’impatto emotivo e la traumaticità. Allo stesso tempo permette di ritrovare il proprio equilibrio concentrandosi su strategie cognitive ed emotive più funzionali e trovando modalità di superamento della perdita in modo più sano e adattivo.
Il Centro PsicoCare offre un team di professionisti con terapeuti specializzati in Terapia EMDR.