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14 Aprile 2020La paura ai tempi del coronavirus: come riconoscere i segnali da stress
Una delle emozioni più comuni e diffuse che vengono sollecitate in questo periodo di emergenza legata al Coronavirus è quella della paura. La paura viene generalmente associata a sensazioni spiacevoli e pertanto vissuta con negatività, ma proviamo a guardarla da un altro punto di vista, quello evoluzionistico.
Infatti fin dai tempi preistorici, generazione dopo generazione, la paura è servita all’uomo per proteggerlo dai pericoli e permettergli di evitarli il più possibile.
Quindi la paura è un’emozione forte ma utile perché ci fa adottare comportamenti di autoprotezione, per noi e per la comunità.
Ciò che sta accadendo in questo periodo di forti sollecitazioni emotive è che le autorità sanitarie e la mole enorme che circolano in rete rischiamo di farci passare da un livello di attivazione minino, e dunque funzionale, ad un eccesso di allerta, che rischia di indurci a comportamenti disfunzionali.
L’emozione della paura è utile solo se è proporzionata al pericolo di subìre un danno, ma in una situazione in cui il nemico è invisibile e si hanno poche linee guida certe da seguire, la paura può diventare eccessiva rispetto al rischio reale, trasformandosi in panico e creandoci reazioni da stress.
Quali sono i possibili segnali da stress e cosa posso fare
- Disturbi del sonno
- Difficoltà di concentrazione
- Problemi di memoria
- Addiction (ricorso compulsivo al fumo, al cibo, a sostanze alcoliche, etc.)
- Affaticamento, mancanza di energia
- Irritabilità/irrequietezza
- Isolamento/chiusura
Le reazioni da stress più comuni al Coronavirus possono riguardare i seguenti aspetti:
Intrusività, ovvero immagini involontarie e ricorrenti, che riguardano l’evento traumatico, i cosiddetti “flashback”, che possono presentarsi o come episodi sporadici o più intensi. Ad esempio: avere sempre in mente il pensiero di poter aver contagiato un mio caro.
Evitamento, ovvero il tentativo vano di evitare pensieri o sentimenti che sono connessi al trauma; l’impossibilità ad avvicinarci a ciò che rimanda all’evento senza provare sensazioni disturbanti. Ad esempio: sminuire la portata del fenomeno per evitare di entrare in contatto con l’emozione della paura.
Iperarousal, ovvero un aumento dell’attivazione fisiologica (difficoltà ad addormentarsi, a concentrarsi, essere costantemente in allerta). Ad esempio: tachicardia quando si ascoltano notizie legate al Coronavirus in tv.
Umore depresso, inteso come il coltivare pensieri negativi e persistenti, in aggiunta ad aspettative negative su di sé o sul mondo; provare un forte senso di abbandono. Ad esempio: “là fuori il mondo è pieno di pericoli” o “non sarò mai al sicuro”.
Cosa posso fare per ridurre lo stress?
Nei momenti difficili della propria vita, tutte le persone sono capaci di sviluppare strategie per ridurre lo stress, e vale la pena chiedersi quali strategie, che in passato ci sono state utili in situazioni critiche, posso essere funzionali per aiutarci ad affrontare anche questa emergenza.
Ecco alcune strategie utili a ridurre lo stress:
- Comprendere gli effetti psicologici e fisici dello stress e delle emozioni, riconoscendo i propri campanelli d’allarme
- Mantenere un archivio mentale dei successi passati: chiedersi “Cosa mi ha aiutato ad affrontare quel momento di difficoltà?”
- Evitare i “perché” o “se io avessi…”
- Mangiare, dormire bene
- Hobby/Svaghi
- Cercare gli altri e l’aiuto necessario
- Scrivere / Parlare di come ci sentiamo, con amici, colleghi, etc.., anche se in modalità telematici
- Fare esercizi fisici e rilassamento per liberarsi dallo stress che si accumula nel corpo. Periodi alternati di esercizio e di rilassamento profondo possono contribuire all’eliminazione delle sostanze chimiche legate allo stress ed aiutare a dormire meglio
- Tornare il più possibile alla routine quotidiana (mantenere gli orari di pranzo e cena), ai compiti abituali, organizzare cose da fare
La terapia EMDR
La Terapia EMDR può risultare un valido aiuto per fornirti un supporto emotivo adatto a ridurre paura ed ansia eccessive, anche in relazione all’emergenza Coronavirus. Questo servizio può essere svolto anche da casa collegandosi in audio o videochiamata con il terapeuta.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata : Terapia EMDR
Questo post è stato scritto dalla Dott.ssa Federica Foti e pubblicato dalla redazione di PsicoCare