
Disabilita’ nel bambino, perchè è utile rivolgersi allo psicologo
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9 Gennaio 2020PsicoCare ti regala il contributo audio: Meditazione Mindfulness per bambini
Alcuni consigli della Dott.ssa Isabella Lovato, conduttrice della meditazione:
Ascolta con i tuoi figli questa meditazione mindfulness per bambini. Incuriosiscili proponendola loro come un gioco diverso e divertente, senza obblighi o costrizioni. Approfitta di un momento in cui sono disponibili e partecipa anche tu a questa eperienza da condividere con loro. Ti ricordo che la pratica meditativa nei bambini, ha benefici riconosciuti sulla capacità di attenzione durante l’apprendimento
Perché la pratica della meditazione di Mindfulness porta tanti benefici a bambini e adolescenti?
Non è difficile immaginare degli adulti che praticano la meditazione, ma risulta più difficile pensare i nostri figli, nipoti o allievi che meditano silenziosi e concentrati. Vediamo in questo articolo quali benefici può portare la meditazione nei bambini e negli adolescenti e come invogliarli a praticarla.
La Mindfulness può essere descritta ai bambini come il portare attenzione a ciò che succede in questo preciso momento, con curiosità e gentilezza, per poi poter scegliere come comportarsi (A. Saltzman). L’accento viene posto sul dare ampio spazio alla concretezza dell’esperienza che si sta vivendo, in ogni suo ingrediente: pensieri, emozioni e sensazioni fisiche, consapevolezza che permette di sentirsi più liberi nello scegliere come agire.
In una società dove rallentare e concentrarsi diviene sempre più difficile, allenare i bambini all’osservare il proprio vissuto, senza giudicarlo, ma cogliendone ricchezza e intensità reali, diviene un’esperienza utile e affatto scontata, che sarebbe auspicabile affiancare alla velocità e immediatezza che il mondo virtuale propone loro continuamente, anche nell’ambito di relazioni e comunicazioni.
Il web e la società attuale favoriscono un passaggio continuo di stimoli e informazioni, senza dubbio entusiasmante e coinvolgente, tuttavia gli effetti psico-fisici a lungo termine del crescere a stretto contatto con queste innovazioni tecnologiche, ancora non sono chiari.
Una prima conseguenza ipotizzabile potrebbe riguardare la capacità, purtroppo sempre minore, di tollerare la frustrazione e di stare a contatto anche con emozioni poco piacevoli, inevitabili nella vita quotidiana.
Cosa significa meditare?
Meditare significa imparare a fermarsi, calmarsi, osservare ciò che ci accade senza criticarlo, sviluppando una gentile accoglienza della nostra esperienza, diventando così consapevoli di ciò che ci comunica il nostro corpo e della peculiarità della nostra persona.
Ciò permette a bambini e adolescenti non solo di migliorare il rapporto con se stessi, proteggendo e aumentando autostima e capacità attentive, ma anche di imparare a dare un nome a quel che accade nel proprio mondo interiore, imparando a gestire in maniera più efficace emozioni come rabbia, paura e tristezza, a partire da come si manifestano nel corpo.
Oltre a portare benefici nella regolazione emotiva (diminuendo perciò stati d’ansia e problemi di umore), nella gestione dello stress e di conseguenza nello sviluppo delle capacità sociali e relazionali, la mindfulness, praticata con regolarità, si rivela utile anche nel migliorare le prestazioni scolastiche.
Le funzioni esecutive, infatti, sono legate alla capacità di domare impulsi e pensieri, manipolando e scegliendo con flessibilità le informazioni utili a soddisfare le richieste che vengono fatte, abilità promosse dalla pratica meditativa con i bambini (Saltzman, 2014).
Come invogliare i propri figli alla pratica della mindfulness?
Ma veniamo a come invogliare i bambini e i ragazzi a meditare e ad occuparsi di qualcosa che non dà la gratificazione immediata a cui spesso sono abituati, bensì allena la loro mente all’osservazione, alla flessibilità e all’accoglienza.
Il modo in cui si medita cambia naturalmente in primis in base all’età di chi pratica: delle buone regole potrebbero essere tener presente che più i bambini sono piccoli, più è importante che la meditazione sia proposta in modo giocoso e divertente, con un linguaggio semplice, colorato e comprensibile; la durata delle pratiche sarà breve, per poi crescere progressivamente in base al coinvolgimento dei partecipanti, e comprenderà momenti di movimento e di calma, perciò anche attività dinamiche.
Gli incontri, che possono essere di gruppo o individuali, saranno scanditi da rituali che rassicurano i bambini e permettono loro di riconoscere e prendere confidenza con ciò che viene proposto. Molto utile si rivela coinvolgere i genitori nel meditare con i propri figli, abitudine che favorisce le relazioni familiari e allo stesso tempo invoglia il bambino a praticare anche a casa con regolarità, seguendo il principio che vale anche per ogni pratica sportiva, ovvero dedicarvi anche pochi minuti al giorno, ma con continuità e paziente dedizione.
Questo post è stato scritto dalla Dott.ssa Isabella Lovato e pubblicato dalla redazione di PsicoCare.
Il Centro PsicoCare offre un’equipe di psicologi-psicoterapeuti specializzati in diverse aree di intervento ed in particolare percorsi individuali e di gruppo di Mindfulness con adulti, genitori e bambini.
Per informazioni visita la pagina dedicata alla Mindfulness