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Probabilmente si, chiunque di noi almeno una volta nella propria vita avrà provato la spiacevole sensazione di “non aver dormito bene”, di sentirsi ancora stanco al mattino o assonnato durante la giornata.
Finché capita una volta ogni tanto non ci fai caso, sei giovane e in forze riesci a recuperare velocemente il sonno perduto, ma quando i giorni passano ed in una stessa settimana ti capita tre o più notti di avere difficoltà nell’addormentarti, di svegliarti spesso di notte o troppo presto al mattino il tuo sonno smette di essere riposante e gratificante anzi comincia ad essere un’esperienza insoddisfacente e spiacevole.
Quando si parla di adolescenza (per convenzione il periodo compreso tra i 10 e i 19 anni) ci si focalizza soprattutto sui cambiamenti fisici, sulle difficoltà relazionali con i genitori per acquisire i propri spazi di autonomia o sull’intensificarsi del rapporto con i coetanei, ma si sente poco parlare di difficoltà personali apparentemente innocue e meno rilevanti come l’insonnia.
Secondo le edizioni più recenti dei manuali diagnostici circa il 20% degli adolescenti, cioè due adolescenti su dieci, soffrono di insonnia un disturbo che è definito e caratterizzato da: difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli notturni o risveglio anticipato al mattino, o da una combinazione di questi sintomi.
Le cause dell’insonnia negli adolescenti
Generalmente le cause dell’insonnia possono essere svariate: condizioni mediche o biologiche (ad esempio un dolore acuto), fattori psicologici (ad esempio preoccupazioni e paure) o anche fattori ambientali (rumore, illuminazione, odori, ecc..).
Negli adolescenti la situazione è complicata dalla combinazione di altri fattori a cui sono facilmente esposti: uso abituale dei device elettronici, consumo di sostanze eccitanti come bibite zuccherate o caffeina, la predilezione per le attività serali e la necessità di alzarsi presto per andare a scuola tutto ciò li porta a ritardare l’orario in cui vanno a letto e ad accumulare un debito di sonno che tentano di recuperare nel fine settimana incorrendo in quello che alcuni ricercatori tedeschi hanno definito “jet-lag sociale”.
Se frequentemente stiamo svegli fino a tardi di notte per uscire con gli amici o guardare decine di episodi della nostra serie preferita e ci svegliamo solo a mattinata già inoltrata verso le 10/11 del mattino incorriamo nel rischio di disallineare il nostro ritmo circadiano, ovvero il ritmo dell’orologio biologico che regola l’alternarsi di sonno e veglia.
Dormendo eccessivamente nel week-end e troppo poco durante la settimana si disallinea l’equilibrio tra “orologio sociale” e orologio biologico provocando considerevoli conseguenze sia fisiche che cognitive.
La ripetuta mancanza di sonno oltre ad affaticare il corpo, può portare negli adolescenti difficoltà di attenzione, memoria e concentrazione che si ripercuotono sul profitto scolastico o ad accentuare gli sbalzi d’umore, il nervosismo e gli stati depressivi.
I risultati di una ricerca
Un gruppo di ricerca americano (R. Roberts et al., Journal of Adolescence, 2016) ha indagato gli effetti della deprivazione di sonno in più di 3000 adolescenti.
Gli adolescenti che soffrivano di insonnia e che ripetutamente dormivano meno di 6 ore per notte manifestavano difficoltà in un ampio spettro di indicatori di benessere psicologico, interpersonale e somatico riportando maggior rischio di sviluppare difficoltà scolastiche e voti scadenti, di essere meno soddisfatti per la propria vita, di avere una scarsa percezione di salute mentale e di ricorrere più frequentemente all’uso di droghe.
Lo studio ha inoltre evidenziato che l’insonnia e le difficoltà ad essa associate tendono a cronicizzare, infatti a distanza di un anno più di 1/3 dei ragazzi continuava frequentemente a dormire meno di 6 ore per notte nel corso della settimana.
L’insonnia adolescenziale è dunque una condizione comune che impatta negativamente nello sviluppo e mantenimento della salute mentale e fisica.
Purtroppo, l’insonnia è già di per sé un problema sottostimato poiché gran parte delle persone ritiene che le proprie abitudini sonno-veglia siano una caratteristica personale e immodificabile e non se ne conosce le opzioni terapeutiche, negli adolescenti, in cui la tendenza ad evitare il confronto con gli adulti è massima è una difficoltà che viene ancor più di frequente trascurata.
Se ti senti coinvolto in prima persona o indirettamente in questa problematica non esitare a contattare i professionisti del nostro centro che sapranno valutare assieme a te su quali fattori si può intervenire per recuperare l’importante equilibrio fisiologico del ciclo sonno-veglia.
Questo post è stato scritto dalla e pubblicato dalla redazione di PsicoCare