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Non molti decenni fa la preoccupazione principale dei nostri antenati per assicurarsi un adeguato livello di salute riguardava il soddisfacimento dei bisogni primari di base come ad esempio mangiare o trovare un posto caldo in cui ripararsi per scongiurare il rischio di ammalarsi. Con il passare del tempo il concetto di salute si è allargato sia da un punto di vista concettuale che da un punto di vista pratico. Nel 1998 infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come “un completo stato di benessere fisco, sociale e spirituale” piuttosto che la sola “assenza di malattia”. L’avanzamento tecnologico e culturale ci ha permesso di svincolarci dalla preoccupazione per il soddisfacimento di bisogni di base (fame, sete, calore…) e indirizzare le nostre energie alla ricerca di uno stato di benessere più completo che tenesse conto non solo dei bisogni fisici, ma anche di quelli psico-emotivi. Le emozioni che proviamo sono una determinate fondamentale sulla percezione della nostra qualità di vita e sulla soddisfazione per essa. Prima di tutto può essere utile fare una distinzione tra emozioni transitorie come paura, rabbia, gioia ed umori stabili come ad esempio tristezza o felicità.
Le emozioni sono più brevi, nascono e si estinguono abbastanza velocemente e rispondono a bisogni adattativi specifici come ad esempio fuggire per paura, lottare nel caso della rabbia o impegnarsi in un’attività se essa procura gioia. Proprio per la loro natura transitoria queste emozione hanno un impatto sul benessere a breve termine. Gli umori stabili sono caratterizzati da un persistente disagio o un persistente benessere. Si mantengono più stabilmente nel tempo e sono meno legati a esigenze adattative specifiche.
Emozioni e benessere
Qual è dunque il ruolo che emozioni positive o negative hanno sul nostro benessere psico-fisico? Innanzitutto è importante notare che emozioni positive e negative hanno caratteristiche intrinseche e ruoli differenti e non sono semplicemente l’una l’opposto dell’altra. Barbara Fredrickson è una delle psicologhe più stimate nell’ambito della ricerca sul ruolo che le emozioni hanno nel favorire la salute ed il benessere. La studiosa americana è autrice della “Broaden and Build theory”, la teoria “Amplia e Costruisci” in cui spiega il ruolo e l’importanza delle emozioni positive. Secondo questa teoria mentre le nostre emozioni negative restringono le nostre risposte comportamentali verso specifiche azioni immediate e manifeste (ad esempio se ho paura che un cane mi morda mi allontano, oppure se cercano di rubarmi la borsa in treno mi difendo e cerco aiuto), quelle positive richiedono azioni meno urgenti e meno specifiche. Le emozioni positive non attivano comportamenti specifici e automatici, ma determinano l’impegno in un ampio repertorio di azioni possibili, in comportamenti innovativi e creativi. Ad esempio quando sperimentiamo una sensazione di gioia non sentiamo l’urgenza di dover far qualcosa per farla passare o per risolvere la situazione che l’ha provocata (come accade invece quando si tratta di un’emozione spiacevole), anzi godiamo di essa e ne sfruttiamo la carica per impegnarci in qualsiasi altra attività che desideriamo.
Il periodo depressivo
I sintomi depressivi sono invece più facilmente riconoscibili: tristezza, disturbi del sonno, variazioni di peso in eccesso o difetto, sensazione di fatica e difficoltà di concentrazione, perdita di interesse per le attività che prima si svolgevano con piacere e irritabilità (soprattutto nei più giovani). Attenzione però che la ciclotimia non va immaginata come un continuo circolo in cui si alternano sbalzi d’umore molto alto o molto basso ma ci possono essere periodi, generalmente durano meno di otto settimane, in cui l’umore è normale.
Undoing effect
La ricerca scientifica ha dimostrato che le emozioni positive oltre ad ampliare il repertorio delle nostre risposte verso una vasta gamma di pensieri e comportamenti nuovi, hanno un altro importantissimo ruolo che è stato definito “undoing effect”, o effetto attenuante, per il quale le emozioni positive possono: – attenuare gli effetti delle emozioni negative a livello psicologico e fisiologico – ristabilire l’equilibrio psicofisiologico dopo aver esperito un’emozione negativa Il significato evoluzionistico delle emozioni positive sarebbe quello di essere degli attenutori dell’attivazione causata dalle emozioni negative come dimostra uno studio condotto dalla Fredrickson e i suoi collaboratori. A ciascuno dei soggetti partecipanti a questo studio sperimentale sono stati misurati alcuni parametri cardiovascolari (come ad esempio la variabilità della frequenza cardiaca) durante la visione di due filmati molto emotivi. Il primo filmato mostrato era a contenuto pauroso (venivano mostrare scene tratte da film horror Shining), il secondo che veniva mostrato immediatamente dopo il primo poteva essere a contenuto piacevole (una scena di onde e una spiaggia tranquilla), divertente (scene tratte da una commedia), neutro (forme e colori astratti) o triste (ad esempio la scienza di un bambino che piange per la morte del padre). Osservando la reazione cardiovascolare dei partecipanti quando venivano indotte in loro le diverse emozioni tramite i filmati, gli autori dello studio hanno confermato che se la visione del filmato di paura era seguita dalla visione di un filmato divertente o piacevole il cuore recuperava più velocemente i suoi parametri fisiologici normali.
Conclusioni
È esperienza comune che quando abbiamo paura il cuore inizia a battere rapidamente, ma se a questa paura segue un’emozione positiva, piuttosto che una negativa, il nostro cuore è più rapido nel recuperare la sua normale frequenza cardiaca.
Quando ci prendiamo cura del nostro benessere è dunque importante non lavorare solo sulla diminuzione delle emozioni negative, ma anche sull’incremento di quelle positive.È vero che una disposizione emozionale più positiva o negativa è in parte radicata nella nostra personalità e nei nostri tratti temperamentali, ma è pur vero che adeguate condizioni ambientali e sociali sono in grado di stimolare l’emergere di un’emozionalità positiva.
Se senti che è il momento di prenderti cura del tuo benessere e vuoi capire meglio come favorire l’emergere di emozioni positive nella tua quotidianità, i professionisti del nostro centro saranno a tua disposizione.
Questo articolo è stato scritto e pubblicato dalla redazione di PsicoCare