Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è un disturbo ansioso caratterizzato da una sintomatologia spesso molto invalidante, ovvero le ossessioni e le compulsioni. Le prime sono pensieri che si ripetono involontariamente ma ossessivamente nella persona, mentre le seconde sono comportamenti ripetitivi che la persona si sente costretta a mettere in atto per alleviare l’ansia.
Il DOC insorge solitamente in adolescenza o nei primi anni dell’età adulta. I dati in letteratura mostrano che questo disturbo colpisce circa il 2-3% degli adolescenti; va però considerato che un gran numero di persone nasconde per anni, o per sempre, il disturbo, poiché le ossessioni e le compulsioni risultano troppo imbarazzanti per essere confessate alle persone strette o ad un terapeuta.
Se sei un adolescente e hai notato di sperimentare i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo, o anche nel caso in cui tu abbia già ricevuto una diagnosi da un professionista, è normale sperimentare varie paure e preoccupazioni. L’adolescenza è un periodo già in sé pieno di cambiamenti, emozioni contrastanti e dubbi su se stessi e sulla propria identità. E’ normale che la presenza di questo disturbo crei confusione e paura.
Dopo aver ricevuto la diagnosi, o anche semplicemente quando ti rendi conto di sperimentare i sintomi del DOC, è normale sentirsi soli. Questo disturbo, infatti, rispetto ad altri disturbi d’ansia o alla depressione, è molto meno conosciuto e di conseguenza se ne sente parlare meno nella quotidianità e nei media. Può capitare di pensare di essere gli unici a soffrirne e di sentirsi strani e inadeguati. È normale anche provare senso di colpa e forte vergogna per i propri pensieri ossessivi, soprattutto se sono di tipo violento o legati alla sessualità: l’impulso spesso è quindi quello di nascondere i sintomi.
Tuttavia, tenere nascosto il disturbo può essere un’ulteriore causa di stress: le ossessioni e le compulsioni, infatti, hanno manifestazioni talvolta evidenti, per cui nasconderli alle persone che passano molto tempo con te risulta molto difficile.
Ricordati che avere una rete di supporto è fondamentale per il tuo benessere e per impostare un percorso di guarigione efficace. Proprio come qualsiasi altro disturbo, fisico o psicologico, avere qualcuno a fianco che è a conoscenza di quello che tu stai provando, può alleggerire il peso dei sintomi e farti sentire meno solo. Un primo step può essere scegliere una o poche persone fidate, a cui spiegare quello che ti sta succedendo, non serve per forza spiegarlo a tutti i tuoi amici o a tutti i tuoi familiari nello stesso momento.
Può essere che le persone con cui ti confidi conoscano il disturbo oppure no: in ogni caso la tua apertura gli darà la possibilità di comprendere quello che stai provando e di supportarti nel tuo percorso. Ricordati che spesso alle persone vicino a te non importa capire esattamente il disturbo dal punto di vista tecnico, ma comprendere come tu ti senta e di cosa tu abbia bisogno.
Se temi che anche le persone più vicine a te non capiranno, prova a fare un esercizio di immaginazione: come reagiresti se un tuo amico o familiare ti confessasse di soffrire di questo disturbo? Quali sarebbero le tue preoccupazioni? In che modo cercheresti di aiutarlo?
I pensieri ossessivi del DOC possono provocare paura nella persona che li sperimenta: paura di compiere atti violenti, paura di perdere il controllo o impazzire, paura di mettere in atto quello che il pensiero le suggerisce. In realtà i pensieri caratteristici del DOC sono pensieri che tutte le persone, anche quelle che non soffrono di questo disturbo, sperimentano durante la loro vita. Per quanto imbarazzanti e “strani”, non hanno nessun significato particolare, semplicemente vanno e vengono.
Le persone affette da DOC tuttavia, attribuiscono a questi pensieri una grande importanza: cercano di trovare un significato a queste immagini intrusive, tentano di accertarsi che questi pensieri non siano premonizioni di eventi futuri o manifestazioni di propri desideri subconsci. La reazione è quindi di ansia, poiché si viene assaliti dalla sensazione di essere persone “cattive” e si sente il bisogno di accertarsi che questi eventi non capitino veramente.
Quello che distingue le persone affette da DOC e le altre, è quindi solamente la reazione al pensiero, non il contenuto.
Quando insorge un pensiero ossessivo, puoi provare a notarlo, senza trarre alcuna conclusione, proprio come se tu stessi guardando la scena di un film. Ricorda che i pensieri sono solo pensieri, non per forza dicono qualcosa di te o del tuo valore
Quando intraprendi un percorso di psicoterapia, in base alla gravità dei sintomi, può essere che il tuo psicoterapeuta ti consigli di assumere anche dei farmaci, spesso antidepressivi, per facilitare la guarigione. Le ricerche riguardo al disturbo ossessivo-compulsivo mostrano che la combinazione di psicoterapia e farmaci è quella più efficace per il trattamento del disturbo: gli psicofarmaci prescritti spesso alleviano i sintomi tipici del DOC, ma hanno anche un effetto positivo sull’ansia e sulla depressione che possono coesistere con il disturbo.
La prima reazione, quando ti viene suggerita la possibilità di assumere un farmaco, può essere di sconforto e paura: spesso si pensa agli psicofarmaci come qualcosa in grado di cambiare completamente il nostro modo di pensare, modificando il nostro carattere e rendendoci diversi da chi siamo veramente.
Innanzitutto, è importante sapere che oggigiorno c’è molta attenzione al tipo e al dosaggio del farmaco che viene prescritto: prima di iniziare a prendere il medicinale, il tuo psicoterapeuta ti indirizzerà ad uno psichiatra che ti aiuterà a trovare il medicinale migliore per te. Nel caso dovesse insorgere qualche sensazione spiacevole o il farmaco non avesse gli effetti desiderati, lo psichiatra ti seguirà attentamente per trovare un dosaggio o un farmaco più adatto a te. Per questo motivo assumere i farmaci è completamente sicuro e non porta a cambiamenti sconvolgenti nella vita della persona: è semplicemente un aiuto aggiuntivo per ritrovare il tuo benessere.
Se si inizia ad assumere un farmaco, non vuol dire che si debba prenderlo per tutta la vita: proprio come una stampella, il farmaco ti aiuta nella fase acuta del disturbo: quando i sintomi migliorano, sarà cura dello psichiatra diminuire gradualmente il dosaggio fino a cessare completamente l’assunzione.
Le preoccupazioni associate al DOC possono essere tante e possono rendere difficile la convivenza con il disturbo in adolescenza. Per questo è utile chiedere aiuto prima possibile. La terapia cognitivo comportamentale è riconosciuta come la più adeguata per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo. Lo psicoterapeuta rappresenta la figura di supporto idonea per affrontare le difficoltà del disturbo e le fasi progressive del trattamento:
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