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Tutti noi sperimentiamo l’ansia in momenti particolari della nostra vita. L’ansia è infatti un’esperienza molto comune e non per questo deve essere sempre considerata patologica. L’ansia diventa patologica e va curata come malattia quando è eccessiva, cioè quando può mettere in crisi l’attività lavorativa e le relazioni sociali oppure quando provoca una condizione prolungata e intensa di disagio.
I sintomi che caratterizzano l’ansia sono sia fisici:
- difficoltà respiratorie,
- tachicardia,
- sbalzi della pressione arteriosa,
- sudorazione eccessiva,
- tic,
- tensione muscolare,
- irrequietezza,
- stanchezza,
che sintomi psichici:
- apprensione e preoccupazioni ingiustificate,
- sensazione di pericolo,
- difficoltà di concentrarsi,
- difficoltà a ricordare,
- sensazione di testa confusa.
L’attacco di panico
E’ una crisi estrema d’ansia, che si manifesta con i sintomi fisici e psichici dell’ansia nella loro massima intensità. Arriva a provocare la paura di morire, la paura di impazzire o anche di perdere l’autocontrollo.
L’APA (American Psychiatric Association) fornisce una definizione di attacco di panico come di un attacco che ha un esordio improvviso e un picco entro l’arco di 10 minuti circa.
Il disturbo da panico
Consiste in ripetuti attacchi di panico, imprevedibili, che si verificano nelle situazioni più diverse e inaspettate. Non sono provocati da una malattia specifica e nemmeno dall’assunzione di un qualche tipo di sostanza. Una complicanza comune del disturbo di panico è l’agorafobia. Si tratta dell’ansia generata dal trovarsi in una situazione dalla quale la via d’uscita è difficile o imbarazzante. Altre fobie molto diffuse sono la claustrofobia, cioè la paura dei luoghi chiusi e/o stretti e l’ipocondria, il timore di ammalarsi e/o di morire.
L’agorafobia
Questa forma di ansia si manifesta quando il paziente teme ed evita appositamente i luoghi e le situazioni dalle quali a suo parere sarebbe difficile oppure imbarazzante uscirne. Ad esempio un viaggio con un mezzo di trasporto pubblico oppure fare la fila al cinema o al supermercato. Un’altra situazione tipica si verifica quando il paziente teme una situazioni nella quale ritiene di non poter ricevere un aiuto sufficiente nel caso di un malore o di un attacco di panico. Ad esempio trovarsi con estranei in un luogo lontano da casa.
L’ansia generalizzata
Si tratta di un disturbo cronico comune, individuabile in un’ansia durevole non focalizzata su un particolare oggetto o situazione, ma aspecifica o fluttuante. Le persone che soffrono di questo disturbo sentono di temere qualcosa, ma sono incapaci di spiegare di quali paura si tratti. Esse sono costantemente preoccupate e trovano molto difficile controllare queste preoccupazioni. A causa della tensione muscolare persistente e delle reazioni autonomiche alla paura, possono sviluppare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia. Questi disturbi fisici, combinati con l’intensa ansia prolungata, rendono difficile il compito di affrontare le normali attività quotidiane.
Le fobie
I sintomi di questo tipo di ansia riguardano una forte e irrazionale paura e un conseguente evitamento consapevole di un oggetto o una situazione. La persona sa che questa paura è irrazionale ma non riesce a evitare lo stato d’ansia. Il disturbo fobico è diverso dal disturbo di ansia generalizzata e dal disturbo da panico perché esiste uno stimolo o una situazione specifiche che generano la risposta di paura.
Il disturbo ossessivo compulsivo
Abbreviato con l’acronimo di DOC è un disturbo d’ansia caratterizzato da una sintomatologia con presenza di ossessioni associate a compulsioni. Le ossessioni sono pensieri o immagini ripetitive generatori di angoscia, che il paziente spesso considera non avere un motivo apparente. Le compulsioni sono invece comportamenti ripetitivi (azioni rituali da eseguire), che l’individuo si sente obbligato a compiere per alleviare lo stato di ansia prodotta dalle stesse ossessioni. Un esempio tipico sono l’ossessione estrema della pulizia del corpo e la paura di contaminazione (da germi o da batteri). Una tale ossessione può indurre alla compulsione di continuare a lavarsi le mani moltissime volte al giorno.
Abbiamo dedicato una pagina particolare a questo tipo di disturbo. Per saperne di più vai direttamente al link: Clicca qui
Questo post è stato scritto dalla Dott.ssa Yolanda Rosillo e pubblicato dalla redazione di PsicoCare.
Il Centro PsicoCare di Vicenza conta con diversi psicoterapeuti specialisti nella terapia individuale o di gruppo dello stress e dell’ansia.
Per maggiori informazioni: www.psicologo-vicenza.it