Psicologo bambini

Psicologo per bambini e adolescenti Problemi in età evolutiva


LE PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE
Caratteristiche e Terapia

Normalità e patologia in età evolutiva, lo psicologo per bambini e adolescenti

Ogni bambino e adolescente si trova ad interfacciarsi con continui cambiamenti legati al proprio corpo e mondo interiore che, seppure normali, possono dar luogo a crisi evolutive, stati emotivi e comportamenti che meritano attenzione per sfociare in un percorso di crescita fertile e sano.

I genitori sono spesso i primi a venire a contatto con le difficoltà che i loro figli incontrano durante le tappe di sviluppo o in seguito ad eventi di vita particolari, e possono chiedersi se certi comportamenti vadano considerati parte di un processo normale di crescita o siano segnale di un problema più profondo.

Un supporto alla madre e alla coppia genitoriale da parte di uno psicologo specializzato in età evolutiva, può rivelarsi molto importante sia per favorire lo sviluppo di una buona relazione col bambino che per prevenire l’insorgenza di difficoltà emotive nei membri della famiglia.

Lo psicologo per bambini - Servizi offerti dal Centro PsicoCare come sostegno psicologico in età evolutiva:

  • Valutazione psicodiagnostica.
  • Psicoterapia individuale e interventi basati sulla Mindfulness con bambini e adolescenti, in caso di:
    1. Problemi d’ansia
    2. Depressione
    3. Ossessioni e compulsioni
    4. Disturbo oppositivo provocatorio
    5. Disturbi somatoformi
  • Interventi di educazione psicoemotiva con i bambini.
  • Supporto alla genitorialità (Parent Training), finalizzati alla comprensione e gestione delle problematiche del figlio.

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Difficoltà nella gestione del neonato

Diventare genitori, porta a rimettere in gioco la propria immagine di sé, l’equilibrio della coppia e di eventuali altri figli, con possibili e spesso inaspettate ripercussioni sul senso di adeguatezza personale e sulla gestione della quotidianità di tutta la famiglia.

Di frequente, inoltre, la madre può trovarsi a vivere situazioni destabilizzanti che ne minano l’equilibrio psico-fisico, come ad es.: una gravidanza problematica, un parto difficoltoso, la mancanza di supporto sociale durante i primi mesi di vita del bambino o difficoltà con l’allattamento e carenza di sonno. Può capitare anche che il neonato presenti problematiche fisiologiche transitorie, ma potenzialmente molto stressanti per i genitori, come coliche o reflusso gastroesofageo, o più raramente patologie fisiche più complesse che possono essere fonti di ansia e preoccupazione.

Un supporto psicologico alla madre e alla coppia genitoriale può rivelarsi molto importante sia per favorire lo sviluppo di una buona relazione col bambino che per prevenire l’insorgenza di difficoltà emotive nei membri della famiglia.

Capricci e rabbia nei bambini: disturbo oppositivo provocatorio o normale tappa evolutiva?

La rabbia è una delle emozioni primarie della specie umana, preziosa per piccoli e grandi per segnalare quando sentiamo di stare subendo un danno.

I bambini la manifestano normalmente per esprimere la difficoltà a tollerare la frustrazione conseguente a un "no!", tentando di spingere il proprio potere personale fino a dove viene limitato dalle regole, in primis decise dai genitori e poi dalla scuola e dai contesti sociali.

I conflitti vanno visti perciò come essenziali per favorire la crescita psicologica, un allenamento a vivere e gestire le emozioni in modo efficace e a sviluppare empatia e auto-controllo.

Fare chiarezza sulle dinamiche familiari conflittuali può aiutare i genitori a comprendere il significato del “capriccio” del figlio, mettendo in atto strategie adeguate che favoriscano tali traguardi nel bambino.

Può capitare invece che il temperamento del bambino e lo stile di accudimento genitoriale inneschino dinamiche familiari che portano all’insorgenza di un disturbo oppositivo provocatorio, caratterizzato da: irritabilità, comportamenti oppositivi, vendicativi e di sfida che creano disagio in vari contesti di vita.

Per lo psicologo che tratta i bambini è importante comprendere le difficoltà che la famiglia si trova ad affrontare, al fine di sviluppare strategie di relazione più funzionali.

Problemi del sonno, di alimentazione e somatizzazioni: quando sono un campanello d’allarme che ci parla di ansia.

Soprattutto nei primi anni di vita, i bambini sono soggetti a ripetuti risvegli notturni che spesso, oltre ad essere faticosi da gestire, preoccupano i genitori.

La maggior parte delle volte, come accade per la selettività nella scelta dei cibi da parte del bambino, queste difficoltà dipendono per lo più dal suo temperamento e da pratiche educative che favoriscono l’insorgenza e il mantenersi di tali situazioni.

Sebbene spesso tali problematiche tendano a rientrare e stabilizzarsi senza necessità di interventi esterni, può capitare che difficoltà di addormentamento, risvegli notturni ripetuti e precoci e agitazione si mantengano nel tempo e siano causati da un malessere legato a paure o a situazioni di vita difficili da metabolizzare.

Una particolare attenzione clinica si rivela necessaria inoltre in caso di una eccessiva selettività nell’assumere il cibo, che tende a diventare cronica e a portare a calo ponderale o a carenze di sostanze nutritive.

Spesso è anche il corpo a parlare di ansia e di emozioni difficili: la paura, come ogni emozione, si esprime normalmente attraverso il corpo; tuttavia quando essa diventa ansia e i bambini o adolescenti che la provano non riescono a darvi voce e significato, può tradursi in disturbi da sintomi somatici.

Al bambino può essere d'aiuto un adeguato sostegno dello psicologo nel caso, ad esempio, di somatizzazioni (lamentele fisiche) o preoccupazioni eccessive per supposti difetti fisici (dismorfismo corporeo).

La tristezza in bambini e adolescenti, quando si parla di depressione.

La tristezza in bambini e ragazzi è un’emozione del tutto normale e sana, nel momento in cui si rivela conseguente a eventi o situazioni specifiche che ne legittimano l’esistenza. Tuttavia, se essa perdura in maniera pervasiva nel tempo e comporta disturbi del sonno o dell’appetito o perdita di piacere e interesse verso attività fino a poco tempo prima gradite, può rivelarsi utile approfondirne senso e intensità.

Un Disturbo dell’Umore può accompagnarsi anche a irritabilità frequente, passività o sbalzi di umore, da non confondere naturalmente con l’altalenarsi di intensi stati affettivi che caratterizza alcune fasi della prima infanzia e del periodo dell’adolescenza.

Ansia di separazione nei bambini

I bambini spesso manifestano pianto e opposizione alle prime separazioni dalla madre o dai genitori, ad esempio durante il periodo di inserimento all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia; tali comportamenti tendono a risolversi spontaneamente e solitamente non creano preoccupazione.

Quando l’espressione del malessere legato alla separazione dalle proprie figure di attaccamento si manifesta invece prima dei 6 anni e può ritenersi inadeguata rispetto al livello di sviluppo del bambino, si può ipotizzare un disturbo d’ansia di separazione.

Spesso la paura di separarsi dalla figura di attaccamento si accompagna alla preoccupazione persistente che le accada qualcosa di brutto e ineluttabile o a difficoltà nell’andare a scuola e malesseri somatici.

In questo caso può essere utile approfondire con lo psicologo il vissuto dei bambini assieme alle loro famiglie, in modo da poterli accompagnare verso la comprensione e risoluzione di tali stati emotivi.

Rituali, pensiero magico e disturbo ossessivo compulsivo

Durante la prima infanzia spesso notiamo che i bambini tendono a ripetere le loro azioni e a ripercorrere più volte gli stessi giochi o attività; ciò li facilita nel processo di apprendimento, favorendo un senso di competenza ed efficacia personale.

Apprezzano molto, inoltre, la ritualità della quotidianità, in quanto li rassicura e rende prevedibile la realtà.

Anche il pensiero magico, inteso come la convinzione che ogni cosa possa influire sulle altre e abbia emozioni proprie, li aiuta a ridurre l’ansia verso il mondo esterno, permettendo loro di pensare di poterlo controllare e avere potere su di esso.

Tuttavia intorno ai 7 anni i bambini hanno nuove competenze cognitive che consentono di essere meno egocentrici e maggiormente in grado di basarsi sulla concretezza della realtà, ovvero di lasciar andare alcune modalità di pensiero.

L’età di esordio del disturbo ossessivo-compulsivo in età evolutiva va solitamente dai 9 agli 11 anni e si verifica in seguito ad un evento stressante che porta il bambino a tentare di evitare che si presentino pensieri intrusivi e ricorrenti (pensieri ossessivi), fonte di ansia. Per gestirli e ridurre l’angoscia che generano, ricorre a dei rituali (compulsioni) che sente di dover mettere in pratica per evitare eventi temuti o rimediare a qualcosa che è già avvenuto.

Per il bambino stesso e per la famiglia questo tipo di problematica può risultare molto faticosa da gestire, motivo per cui è importante richiedere il supporto specialistico di uno psicologo per bambini, che aiuti a comprendere come affrontare ciò che accade, rispondendovi in modo da non alimentarlo.

Mindfulness con bambini e ragazzi

Il Centro PsicoCare offre la possibilità di interventi di Mindfulness individuali e di gruppo per bambini di varie fasce di età.

La Mindfulness è un atteggiamento mentale che favorisce la consapevolezza di ciò che accade nel momento presente dentro e fuori di noi; è un allenamento mentale che può essere appreso mediante la pratica meditativa e consente di ampliare la possibilità di scegliere come rapportarci a noi stessi, agli altri e a ciò che accade, piuttosto che esserne travolti o reagire impulsivamente.

Negli ultimi anni la Mindfulness è stata sperimentata con risultati incoraggianti anche nell’ambito dell’età evolutiva, offrendo un aiuto significativo a bambini e ragazzi, in particolare in caso di ansia, depressione, disattenzione e iperattività, difficoltà di gestione di rabbia e comportamenti impulsivi.

Numerosi studi evidenziano la sua utilità nel migliorare l’autostima, la capacità di attenzione e di gestione delle emozioni (tra cui ansia, rabbia e tristezza).

Praticata da genitori e figli, inoltre, ne favorisce la relazione e consente una migliore gestione dello stress.

Il Centro PsicoCare mette a disposizione psicologi, psicoterapeti istruttori accreditati di Mindfulness, specializzati in bambini e adolescenti e problematiche dell'età evolutiva, visita la pagina Chi Siamo per leggere la descrizione dei profili del nostro team.

Una Meditazione Mindfulness gratuita per il tuo bambino!

Sul canale YouTube del Centro PsicoCare abbiamo condiviso una: Meditazione Mindfulness per bambini, da ascoltare e vedere insieme al tuo bambino.

Alcuni consigli della Dott.ssa Isabella Lovato, conduttrice della meditazione:
“Ascolta con i tuoi figli questa meditazione mindfulness per bambini.
Proponila loro come un gioco diverso e divertente, senza obblighi o costrizioni.
Approfitta di un momento in cui sono disponibili e condividi anche tu questa eperienza con loro.
Ti ricordo che la pratica meditativa nei bambini, ha benefici riconosciuti sulla capacità di attenzione durante l’apprendimento”

Il Centro PsicoCare mette a disposizione psicologi e psicoterapeuti, specializzati nel trattamento delle problematiche dell'età evolutiva.
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