
Disturbi dell'umore
LE PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE
Caratteristiche e Terapia
Il nostro umore può subire trasformazioni in funzione di molte variabili, dai cambiamenti ambientali alle predisposizioni genetiche o variazioni ormonali. Spesso, queste trasformazioni dell’umore sono facilmente gestibili e accettabili all’interno della nostra quotidianità. Ma, talvolta, diventano una costante, causando una grave sofferenza e mettendo in pericolo i nostri rapporti e la nostra serenità. Ecco alcuni dei problemi dell’umore che potrebbero avere bisogno di un aiuto specializzato:
La depressione maggiore
La depressione è il disturbo dell'umore più diffuso. Colpisce con maggiore incidenza le donne e può insorgere a qualunque età, ma più frequentemente tra i 25 e i 45 anni. Per la depressione abbiamo pubblicato una pagina dedicata.
Una volta risolto l’episodio depressivo, si pone il problema della prevenzione delle ricadute. La Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT) è un tipo di trattamento che si è rivelato molto utile per prevenire le ricadute.

Il Disturbo Disforico Premestruale
Molte donne in età fertile sperimentano sintomi come irritabilità e umore depresso durante la fase che va dall’ovulazione fino all’arrivo delle mestruazioni. A volte questi sintomi sono accompagnati da tensione al seno, dolori alla schiena e gonfiore, ma sono lievi e si possono gestire facilmente senza farmaci. Tuttavia alcune donne in età fertile possono soffrire di una variante grave di questa condizione, che potrebbe portare a un maggior rischio di sviluppare altri disturbi dell’umore.
La comune sindrome premestruale é determinata da un disagio meno marcato, mentre con il termine disturbo disforico premestruale si indica una condizione più severa, caratterizzata da sintomi dell’umore prominenti, tali da influenzare significativamente, le attività sociali, il lavoro o le relazioni con gli altri.
Il trattamento si basa sulla riduzione dei sintomi fisici e psicologici, principalmente mediante l’utilizzo di farmaci antidepressivi. Le pratiche sulla consapevolezza (Mindfulness) e la terapia cognitivo-comportamentale, basata sull’accettazione, possono aiutare nella riduzione dei sintomi. Ulteriori miglioramenti significativi si ottengono abbinando i precedenti trattamenti ad alcune buone regole di vita che aiutano l’organismo ad affrontare lo stress, come per esempio la cura del sonno, una sana alimentazione, attività fisica e l'eliminazione di fumo e alcol.

Il Disturbo ciclotimico: forti sbalzi di uomore
Quando l’umore di una persona oscilla tra stati di forte depressione e intensa euforia si sente frequentemente parlare di un “disturbo bipolare”. Non sempre però l’intensità dei sintomi sono sufficientemente per diagnosticare un disturbo bipolare. Il disturbo ciclotimico è un disturbo dell’umore che porta chi ne è affetto a vivere momenti in cui sperimenta una moderata depressione alternati a momenti di eccitazione ed euforia detti episodi ipomaniacali.
L'episodio maniacale
Durante l’episodio ipomaniacale, il tono dell’umore appare molto elevato senza una causa apparente. La persona si sente invincibile, piena di energie, ha meno bisogno di dormire e appare più loquace del solito. In genere si tratta di uno stato emotivo piuttosto labile che può sfociare in episodi d’irritabilità e ostilità. Non tutti i sintomi dell’ipomania sono però piacevoli, talvolta si ha la sensazione che i pensieri nella testa scorrano in modo eccessivo o si vive uno stato di tensione tale da generare inquietudine e offuscamento della capacità di giudizio.
Il periodo depressivo
I sintomi depressivi sono invece più facilmente riconoscibili: tristezza, disturbi del sonno, variazioni di peso in eccesso o difetto, sensazione di fatica e difficoltà di concentrazione, perdita di interesse per le attività che prima si svolgevano con piacere e irritabilità (soprattutto nei più giovani).
Attenzione però che la ciclotimia non va immaginata come un continuo alternarsi di sbalzi d’umore. Ci sono periodi, che generalmente durano meno di otto settimane, in cui l’umore è stabile. La maggior parte delle persone con disturbo ciclotimico conduce una vita normale. Addirittura ricerca i sintomi ipomaniacali poiché li vive come un’esperienza gratificante e li considera un indicatore del proprio benessere psicologico
Cosa fare?
Se questa circolarità di sintomi e oscillazioni dell’umore persistono oltre i due anni, è consigliato rivolgersi ad uno specialista. Per qualsiasi dubbio nel Centro PsicoCare potrai trovare l’accoglienza, la discrezione e la sensibilità di professionisti pronti ad approfondire assieme a te l’origine e la direzione di questi intensi sbalzi d’umore e frequenti oscillazioni emotive.
Puoi scriverci una mail per chiedere informazioni, oppure chiamaci per fissare un appuntamento.
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Attacchi di rabbia: imparare a gestirli
La rabbia è un’emozione primaria, utile a livello evolutivo per la sopravvivenza. Tuttavia può diventare problematica quando nuoce ai nostri rapporti, cioè quando le manifestazioni degli attacchi di rabbia si estendono dalla famiglia al luogo di lavoro e alle relazioni in generale. Le persone con storie di abusi infantili o che hanno vissuto eventi traumatici ricorrenti hanno una maggior probabilità di sviluppare questo tipo di problema.
Imparare a gestire la rabbia è fondamentale quando diventa un malessere cronico costantemente presente nella nostra vita. Lo sfogo d’ira non ci aiuta a risolvere le situazioni, ferisce le persone che abbiamo davanti, rovina i rapporti, ma soprattutto danneggiare noi stessi. Una situazione di rabbia costante ha ripercussioni sulla salute e porta a sviluppare ipertensione, tensione muscolare, problemi digestivi, gastrite, ulcere, insonnia, emicrania e altre problematiche.
La terapia cognitivo comportamentale: gestione degli scatti di rabbia
In tempi recenti, sono stati elaborati protocolli psicologici, per migliorare la regolazione degli attacchi d’ira, comunemente conosciuti come programmi di gestione della rabbia.
I metodi cognitivi-comportamentali per la gestione degli attacchi di rabbia, prevedono innanzitutto una fase di valutazione finalizzata all’identificazione della natura del problema, degli eventi scatenanti e dei fattori di mantenimento. Imparare a gestire la rabbia significa prima di tutto essere consapevoli di cosa ci fa arrabbiare e come ci si sente quando proviamo questa emozione.
Gli strumenti di valutazione della rabbia e permettono al terapeuta di rendere più specifici gli interventi psicoterapeutici successivi, che hanno come obiettivo quello di modificare gli schemi disfunzionali di pensiero e prevede un miglioramento delle abilità personali quali ad esempio:
- l’abbassamento dell’attivazione fisiologica con le tecniche di rilassamento e di controllo del respiro
- la prevenzione dell’escalation dell’attacco di rabbia con l’utilizzo dell’assertività
- il rinforzo dell’impegno al cambiamento con i colloqui motivazionali.
Alcuni consigli pratici per gestire la rabbia:
- L’attività fisica. Se ti senti nervoso e irritato, ti consigliamo di allentare la tensione facendo attività fisica, che è un ottimo regolatore dell’umore e porta cambiamenti biochimici fondamentali per la gestione di emozioni difficili come rabbia, ansia e depressione.
- Praticare la Mindfulness. La meditazione sviluppa abilità importantissime per un buon equilibrio emotivo, come ad esempio l’accettazione, la pazienza, il non giudizio e il non aspettarsi risultati. Queste abilità sono efficaci per sia per gestire la rabbia, che come complemento al lavoro con il corpo.
Quando le soluzioni di auto aiuto non sono più sufficienti a cambiare i comportamenti sbagliati e ci troviamo davanti a un malessere cronico e consolidato, si fa necessario l’intervento della psicoterapia cognitivo comportamentale. La rabbia spesso è la spia di un aspetto di rigidità della personalità, che ci impedisce di avere un rapporto sano e funzionale con gli altri e con le situazioni in generale.