
Disturbi Alimentari
LE PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE
Caratteristiche e Terapia
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicosociale. Ci sono diverse tipologie di disturbi alimentari. Quelli più frequenti, che di conseguenza vengono trattati nel Centro PsicoCare sono:
Anoressia Nervosa
Si può parlare di diagnosi di Anoressia nervosa, quando sono contemporaneamente presenti i seguenti criteri (Dsm-5)
- Restrizione dell’introito energetico rispetto al fabbisogno tale da condurre a un peso corporeo significativamente basso.
- Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, o persistere in comportamenti che interferiscono con l’aumento di peso anche quando questo è significativamente basso.
- Alterazione del modo in cui vengono vissuti il peso o le forme del corpo, influenza indebita del peso o delle forme del corpo sulla valutazione di sé, o persistente mancanza di riconoscimento della gravità del sottopeso corporeo attuale.
L'anoressia nervosa può essere di due tipi:
- Tipo restrittivo: descrive casi in cui la perdita di peso è ottenuta essenzialmente attraverso diete, digiuni e/o esercizio fisico eccessivo
- Tipo bulimico/purgativo: la persona ha avuto episodi ricorrenti di abbuffate compulsive o di pratiche di svuotamento (cioè vomito autoindotto o abuso/uso improprio di lassativi, diuretici, o clisteri)
La gravità viene assegnata sulla base dell’indice di massa corporea (BMI) attuale:
- lieve: BMI ≥17 kg/m2;
- moderata: BMI compreso tra 16-16,99 kg/m2;
- grave: BMI compreso tra 15-15,99 kg/m2;
- estrema: BMI minore di 15 kg/m2
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Per ricevere informazioni o per fissare un appuntamento.Bulimia nervosa
La bulimia nervosa, per poter essere diagnosticata, richiede che si compiano la seguente serie di criteri (Dsm-5):
- Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive.
- Ricorrenti comportamenti impropri di compenso diretti a prevenire aumenti di peso, come: vomito autoindotto; abuso/uso improprio di lassativi, diuretici, o altri medicamenti; digiuni; esercizio fisico eccessivo.
- Le abbuffate compulsive e i comportamenti impropri di compenso si verificano in media almeno una volta a settimana per almeno tre mesi.
- La valutazione di sé è indebitamente influenzata dalle forme e dal peso del corpo
La gravità si basa sulla frequenza media dei comportamenti impropri di compenso:
- lieve: 1-3 episodi/settimana di comportamenti impropri di compenso;
- moderata: 4-7 episodi/settimana;
- grave: 8-13 episodi/settimana;
- estrema: ≥14 episodi/settimana.
Disturbo da alimentazione incontrollata
Il disturbo da alimentazione incontrollata, in inglese “Binge Eating Disorder”, fa parte dei disturbi alimentari e si manifesta con episodi di assunzioni ricorrenti e protratte di cibo, associate alla sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare, ma non seguite da manovre di eliminazione (induzione del vomito, assunzione di diuretici o lassativi) o di altri comportamenti compensatori (attività fisica sostenuta).
Si calcola che il 3% della popolazione soffra di BED. Uno dei motivi di interesse di questo disturbo è legato alla frequente associazione con l’obesità. I trattamenti di riduzione del peso basati su restrizioni dietetiche drastiche, ripetute e protratte, possono essere ritenuti una causa concorrente all’insorgenza del Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
I criteri (Dsm-5) per poter diagnosticare il disturbo da alimentazione incontrollata sono:
- Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive.
- Gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati con tre (o più) dei seguenti sintomi:
- ingerire cibo molto più rapidamente del normale
- alimentarsi fino a sentirsi spiacevolmente pieni
- assumere grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
- mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
- sentirsi disgustati verso se stessi, depressi, o molto in colpa dopo le abbuffate.
- È presente un disagio marcato rispetto al mangiare senza controllo
- Il comportamento alimentare incontrollato si manifesta, in media, almeno una volta a settimana per tre mesi consecutivi.
- L’alimentazione incontrollata non risulta associata con l’utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati.
Il livello di gravità del distrubo da alimentazione incontrollata si basa sulla frequenza degli accessi di binge eating:
- lieve: 1-3 episodi/settimana;
- moderata: 4-7 episodi/settimana;
- grave: 8-13 episodi/settimana;
- estrema: ≥14 episodi/settimana.
Disturbo alimentare evitante/restrittivo
Il disturbo alimentare evitante/restrittivo, raccoglie una serie di comportamenti alimentari con svariate manifestazioni, come per esempio:
- apparente mancanza d’interesse per il cibo e il mangiare
- evitamento legato a caratteristiche sensoriali del cibo
- preoccupazioni legate a effetti negativi dei cibi) che si manifesta come insufficienza qualitativa (nutrienti) e/o quantitativa (calorie) dell’alimentazione rispetto al fabbisogno
La sua diagnosi è associata a uno o più degli eventi seguenti:
- perdita significativa di peso
- carenze nutrizionali significative
- dipendenza dalla nutrizione artificiale enterale o da supplementi nutrizionali
- interferenza marcata con il funzionamento psico-sociale
Altri disturbi della nutrizione o dell’alimentazione
Con la definizione di Altri disturbi alimentari si intendono forme incomplete o sottosoglia, in cui non sono soddisfatti completamente tutti i criteri previsti per le patologie "classiche". Nel Centro PsicoCare vengono trattate anche queste forme atipiche di disturbo alimentare tra le quali:
- Sindrome da alimentazione notturna, che sono ricorrenti episodi di alimentazione notturna dopo il pasto serale oppure dopo il risveglio dal sonno
- Il purging disorder, ossia disturbo con condotte di eliminazione
- Il globus hystericus o chocking phobia, cioè il non poter mangiare cibi solidi per paura di restare soffocati
- L'alimentazione selettiva, ossia la limitazione a pochi cibi, sempre gli stessi, di solito carboidrati come pane, pasta o pizza
- Il picky-fussy eating cioè mangiare troppo poco in modo schizzinoso e capriccioso scartando continuamente i cibi
- La food neophobia, ossia l'evitamento fobico di qualsiasi alimento nuovo
Il Centro PsicoCare mette a disposizione psicologi e psicoterapeuti, specializzati nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, visita la pagina Chi Siamo con la descrizione dei profili del nostro team.
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