Vi sentite in colpa o frustrati quando non fate qualcosa di produttivo? Sentite il profondo bisogno di tenervi costantemente impegnati con svariate attività? Tendete ad essere impazienti e a vivere la vita velocemente?
Se avete risposto affermativamente a queste domande forse potreste rientrare nel gruppo di persone recentemente definite come cronopatiche. Cerchiamo ora di capire meglio cos’è la cronopatia.
L’espressione “cronopatia” è nata per indicare l’ossessione di rendere la giornata produttiva, spinge l’individuo a sentire una forte necessità di sfruttare il tempo.
Dire “non ho tempo” oppure “sono troppo impegnato per riposarmi” è diventata la nuova consuetudine del mondo occidentale. L’ozio è passato dall’essere un privilegio ad essere motivo di vergogna e imbarazzo. Per molti ora il prestigio e l’autostima sono commisurati alla quantità di impegni che riescono a sbrigare in una giornata. Per questo motivo l’ammettere di non avere un’agenda fitta di impegni ci fa sentire inadeguati.
Per alcune persone infatti difficile ammettere di aver passato alcune ore a “fare nulla” o a rilassarsi. Forse questa nuova tendenza è nata dalle richieste della nostra società che ci vuole attivi e produttivi, veloci e connessi. Ora più che mai è molto facile spiare nella vita degli altri, vedere cosa fanno, cosa costruiscono e come evolvono le loro vite. Per paura di rimanere indietro le persone “cronopatiche” si sforzano di rendere ogni ora della loro giornata proficua. Quando non possono o quando si concedono una pausa, hanno la sensazione di essere rimasti fermi, passivi e inermi, mentre il resto del mondo andava avanti. Eventuali insuccessi, difficoltà e ritardi vengono ricondotti a quel momento di pausa. Si innesca così un circolo vizioso, che spinge a non mollare la presa, a calcolare come investire al meglio le proprie risorse per arrivare a fine giornata soddisfatti del lavoro fatto.
Alcuni di voi potrebbero pensare che la situazione appena descritta sia una condizione ideale che descrive l’atteggiamento di una persona solerte, operosa e intraprendente, tuttavia proviamo a riflettere più attentamente su quali sono le conseguenze psicologiche della cronopatia.
Questo complesso di sensazioni represse può scatenare stati di stress ansia e tensione.
Ufficialmente la cronopatia non è ancora considerata un disturbo mentale, né tantomeno è mai stata nominata nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), ma questo non toglie che descrive una condizione riconoscibile del nostro tempo che porta ad un notevole stress e affaticamento.
La psichiatra spagnola Marian Rajas Estapè, che ha introdotto il concetto di cronopatia per indicare l’ossessione dell’approfittare in modo produttivo del tempo, sottolinea infatti che le persone che vivono in questa condizione sono incapaci di fermarsi fino a raggiungere un vero e proprio stato di esaurimento fisico e mentale
Se riconosci di vivere momenti simili a quelli sopra descritti, significa che rientri in una condizione di stress importante e hai probabilmente bisogno di ridurre il tuo livello d’ansia. Per intraprendere un corretto percorso, la figura ideale alla quale rivolgersi è lo psicologo psicoterapeuta.
Il Centro PsicoCare offre psicologi e psicoterapeuti specializzati nel trattamento dell’ansia e che potranno aiutarti a trovare le strategie giuste per ridimensionare le tue attività e le tue giornate e ritrovare equilibrio e serenità.
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