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11 Novembre 2019Alcuni consigli utili su come gestire i momenti di crisi nei bambini
I bambini possono andare incontro a crisi di rabbia e angoscia, con difficoltà a regolare le proprie emozioni.
Tali crisi non sono affatto facili da gestire per i genitori. Vediamo passo per passo come avviene una crisi e come si deve affrontarla.
Innanzi tutto le crisi possono essere di due tipi:
- Attivate da un trigger (fattore che riattiva ricordi ed emozioni del passato)
- Insorte sui capricci, cioè insorte su comportamenti disfunzionali agiti dal bambino con consapevolezza
Se il bambino ha una crisi insorta su un capriccio, non è utile negoziare, supplicare e farsi “corrompere”, anzi è controproducente. Si può fare un profondo respiro e interrompere ogni comunicazione con il bambino nel momento in cui è arrabbiato. Ma parliamo di come gestire le crisi del primo tipo…
Come inizia la crisi?
Un fattore esterno attiva il bambino e innesca la crisi. I genitori tentano strategie, ma molto spesso non funzionano. Il corpo del bambino in questo momento è soggetto al rilascio di adrenalina e cortisolo (ormone che viene rilasciato dal nostro organismo per far fronte allo stress). Per questo motivo il bambino è dominato da un’area del cervello che attiva in automatico il naturale sistema di difesa in caso di “pericolo”.
Cosa non bisogna fare?
Avvicinarsi troppo o cercare il contatto fisico o punirlo può farlo sentire minacciato o rifiutato o abbandonato e la crisi emotiva peggiora.
Cosa si può fare?
- Creare spazio intorno al bambino, dove non possa farsi male
- Restare nelle vicinanze
- Far lasciare al bambino il posto in cui si è innescata la crisi
- Portarlo in una situazione dove c’è la possibilità di avere maggior controllo e sicurezza
- Modulare la voce con tono rassicurante, guardare negli occhi il bambino e, se possibile, spiegargli che è un momento delicato e che si parlerà con lui non appena tornerà la calma
Cosa succede dopo?
La crisi termina, ma è ancora attivo il sistema di difesa del bambino. In questa fase il bambino potrebbe provare ancora colpa o vergogna e pensare di essere cattivo o di non essere degno di amore o che sarà abbandonato. Bisogna ora rassicurare il bambino, ma non avvicinarsi troppo. Un sistema utile è che il genitore aiuti il bambino a concentrarsi sul presente, facendogli domande come “posso aiutarti a farti sentire i piedi per terra? Oppure “siamo nella tua stanza, noti i colori delle pareti?”. Una volta che si percepisce che il bambino è più presente a se stesso, potrebbe riuscire a tollerare un po’ di contatto fisico, ma non sempre succede subito. Bisogna quindi cercare di sintonizzarsi con lui e rispondere a quello di cui ha bisogno.
Come recuperare la relazione dopo la crisi?
Quando il bambino riprende il controllo e torna centrato sul qui e ora, l’azione da compiere è quella di avvicinarsi e rassicurarlo del fatto che è motivo di felicità che si senta meglio. Il contatto fisico ora è importante. Adesso si può anche parlargli gentilmente, ma non è ancora il momento di discutere di quello che è successo o di cosa potrà fare la prossima volta.
Esercizi utili e divertenti
Esistono degli esercizi e dei giochi che i genitori possono imparare e poi insegnare ai propri bambini, e che servono a regolare le loro emozioni e a gestire in modo efficace le loro crisi di rabbia.
Il Centro PsicoCare offre servizi di terapia in Età evolutiva e percorsi di Terapia familiare oltre a un Equipe di psicologi psicoterapeuti ognuno specializzato in diverse aree di intervento.
Questo post è stato scritto dalla Dott.ssa Federica Foti e pubblicato dalla redazione di PsicoCare