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24 Marzo 2021Le persone che soffrono di colon irritabile hanno spesso una caratteristica comune: sono persone ipersensibili, cioè reagiscono con un’elevata risposta fisica ed emotiva se sottoposti a stimoli stressanti. In questo articolo viene spiegata la correlazione tra ansia, stress e la sindrome dell’intestino irritabile.
Contenuti dell’articolo:
- Stress emotivo prolungato e reazioni di tipo infiammatorio
- Sintomi della sindrome dell’intestino irritabile
- Necessaria esclusione di alcune patologie
- Conseguenze dell’infiammazione cronica
- Correlazione tra intestino irritabile e bassa tolleranza all’ansia e allo stress
- Incidenza dell’emergenza pandemica da covid-19
- Ruolo dello psicologo e della psicoterapia
Stress emotivo prolungato e reazioni di tipo infiammatorio
Il nostro apparato digerente, il così detto “secondo cervello”, può essere definito l’organo bersaglio per eccellenza dell’ansia e dello stress. Quando una persona ipersensibile vive un’emozione intensa, il suo intestino reagisce con dei sintomi tipici, ad esempio il mal di pancia. Questo succede perché l’organismo attiva dei meccanismi di protezione verso l’apparato digerente. Questi meccanismi mettono in moto delle reazioni di tipo infiammatorio, che sono la strategia di difesa del corpo. Se lo stress emotivo diventa una condizione permanente, la reazione infiammatoria può diventare cronica. Una caratteristica dei soggetti che soffrono d’intestino irritabile è proprio quella di essere ipersensibili e, in qualche modo, il loro organismo infiamma il loro apparato digerente per proteggersi. Questo disturbo è molto diffuso, con una prevalenza a livello globale che varia dal 7% al 21%.
Sintomi del colon irritabile
Dietro l’ampia definizione di sindrome dell’intestino irritabile ci sono solo dei sintomi, cioè non è una vera e propria malattia. Si tratta di un insieme di sintomi, dei quali il dolore addominale è il principale e più comune. Altri possono essere: diarrea, stitichezza, meteorismo, cioè una esagerata produzione di gas intestinale, flatulenza, sensazione d’urgenza di defecare, sensazione di difficoltà a evacuare, sensazione di evacuazione incompleta, dolore intestinale o necessità di evacuare subito dopo il pasto.
Il medico deve escludere alcune patologie
In fase di indagine di un caso di intestino irritabile il primo passo è consultare un medico, che deve escludere alcune patologie, che possono avere come insieme di sintomi quelli del colon irritabile (rettocolite ulcerosa, malattia di Crohn, ecc). Una volta che il medico abbia escluso queste malattie con un’indagine accurata e degli esami opportuni, si può avanzare l’ipotesi che l’attivazione di sistemi di protezione e di risposta dell’organismo siano all’origine della sintomatologia.
Conseguenze dell’infiammazione
L’attivazione di una reazione di tipo infiammatorio può dar luogo nell’intestino a diverse conseguenze. Ad esempio l’attivazione di tante cellule infiammatorie può sviluppare l’intolleranza al latte oppure far perdere la capacità di assorbire i gas prodotti dalla fermentazione batterica e quindi a generare meteorismo. La presenza di tante cellule infiammatorie può accelerare la motilità intestinale e sviluppare diarrea, con una conseguente incapacità di assorbire bene il cibo. Tutto questo produce poi la sintomatologia tipica del dolore intestinale.
Correlazione tra colon irritabile e bassa tolleranza all’ansia e allo stress
La sindrome dell’intestino irritabile è una malattia che altera moltissimo la qualità della vita delle persone più sensibili. Una persona emotivamente sensibile, ha una minore tolleranza a singoli eventi di stress intenso o a condizioni di stress prolungati nel tempo. Questa sindrome può essere considerata una “malattia di genere”, poiché diffusa soprattutto nel mondo femminile.
Incidenza dell’emergenza pandemica da covid-19
L’attuale emergenza pandemica da covid-19 ha sicuramente delle ripercussioni sulle problematiche riconducibili alla sindrome del colon irritabile di origine ansiosa. Infatti mai come in questo periodo l’asse intestino-cervello è stato messo così a dura prova.
Molte persone sono spaventate da quello che sta succedendo. Sono spaventate dall’emergenza sanitaria, dei problemi lavorativi e dalle problematiche economiche dirette o indirette, che diventano inevitabilmente un ulteriore fattore di stress.
Bisogna inoltre valutare che l’emergenza sta durando da più di anno. Si tratta di un tempo molto lungo, durante il quale la resilienza, cioè la capacità a sopportare lunghi periodi di sofferenza comincia a essere messa alla prova. Molte persone stanno cominciando a cedere dal punto di vista psicologico e questo ha inevitabilmente delle ripercussioni sugli organi legati alla sensibilità emotiva, come l’apparato digerente.
Ruolo dello psicologo e della psicoterapia
Il ruolo dello psicologo è quello di valorizzare la sensibilità della persona, capire cosa le sta succedendo e aiutarla a gestire le problematiche personali e le emozioni che ne derivano.
Nella valutazione del paziente, lo psicologo utilizza i cosiddetti test psicodiagnostici preliminari, che permettono di individuare le problematiche attuali o pregresse. Deve poi fare un’indagine approfondita per capire quali possano essere le situazioni di vita che originano lo stress o se esistono dei traumi che continuano a generare sofferenza.
Eventi traumatici quali una separazione oppure un lutto possono generare una fortissima sofferenza e necessitano molto tempo per essere elaborati. Talvolta in alcuni soggetti una separazione viene vissuta come un vero e proprio lutto, dimostrando che non esistono scale di sofferenza uguali per tutti.
Nel caso di un paziente con i sintomi dell’intestino o colon irritabile, un percorso terapeutico diretto a superare la sofferenza del “vissuto” psicologico, può aiutare in qualche modo anche ad attenuare l’ipersensibilità intestinale e a placare quei meccanismi di infiammazione-protezione, che hanno come conseguenza l’incapacità dell’intestino di svolgere le sue normali funzioni.
Nel Centro PsicoCare sono disponibili psicologi e psicoterapeuti specializzati nella cura delle problematiche psicologiche dell’ansia e dello stress, che come abbiamo visto posso essere all’origine dei sintomi del colon irritabile.