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22 Febbraio 2022Ciclo negativo della relazione di coppia
“Va sempre a finire nello stesso modo!”: il riproporsi dei conflitti di coppia.
Hai la sensazione che tu e il tuo compagno/a finite sempre con discutere delle stesse cose? Ti senti incastrato/a in uno schema relazionale che continua a ripetersi giorno dopo giorno? Ti sembra di ottenere sempre gli stessi risultati, indipendentemente da quante volte tu e il partner ne discutiate assieme o vi impegnate per affrontare il problema?
Se ti ritrovi in queste descrizioni allora è probabile che all’interno del tuo rapporto di coppia si sia innescato un “ciclo negativo della relazione di coppia”.
Il termine “ciclo negativo” è utilizzato nell’ambito dell’EFT, Emotional Focused Tehrapy, per indicare un loop di azioni e reazioni che si instaurano e continuano a ripresentarsi tra due partner quando entrano in conflitto. È una sorta di circolo vizioso che si auto-alimenta: “più io …, più tu …” e si ricomincia.
Al di là di quale sia il tema di discussione, ad esempio il denaro, i figli, o i doveri di ciascuno, la struttura del ciclo rimane la stessa. Intendiamo cioè che generalmente ciascun partner si ritrova a reagire con la stessa modalità: c’è chi attacca, chi si ammutolisce, chi urla, chi scoppia in lacrime, chi trova una scusa per andarsene e cambiare aria.
Nessuna di queste modalità è giusta o sbagliata a priori, ma ciascuna cela paure, necessità o bisogni inespressi. Ciò a cui dobbiamo stare attenti è dunque il messaggio che si nasconde dietro ciascuna di queste reazioni piuttosto che al tipo di reazione in sè. Per chiarire meglio questo concetto vediamo i tre schemi di conflitto nella coppia che più facilmente si instaurano:
- Attacco-Attacco
- Attacco-Ritiro
- Ritiro-Ritiro
Schema di conflitto: Attacco-Attacco
Questo primo ciclo può essere descritto immaginando due partner che combattono per stabilire chi ha ragione. Quando uno dei due attacca, l’altro immediatamente risponde sugli stessi toni. Si puntano il dito l’uno contro l’altro e cercano le prove di chi ha più torto.
Raramente i partner caduti in questo schema di conflitto condividono le proprie emozioni e vulnerabilità. Entrambi si sentono incompresi e l’incolparsi a vicenda è il loro modo di esprimere la propria sofferenza e risentimento per una situazione di difficoltà. Questo ciclo è piuttosto difficile da mantenere a lungo nel tempo perché richiede sforzo ed energia. Solitamente infatti, uno dei due partner esaurisce la voglia di combattere e si innesca uno degli altri due cicli descritti di seguito
Schema di conflitto: Attacco-Ritiro
Questo secondo ciclo è presente nelle coppie in cui uno dei partner attacca e l’altro ha una reazione contraria, cioè si ritira: resta in silenzio, cambia stanza, evita gli sguardi. Il “fuggitivo” crede che così facendo impedirà alla situazione di peggiorare. Tuttavia, il suo ritiro viene letto “dall’attaccante” come un’ulteriore dimostrazione del suo disinteresse verso il problema o verso la sua sofferenza. In questa dinamica più l’attaccante protesta per il disimpegno, più il fuggitivo si preoccupa ed evita lo scontro per scongiurare altri danni.
In questo schema dunque un partner usa l’attacco, generalmente espresso con frasi tipo “non ci sei mai”, “non ti interessa nulla di me”, “non mi ascolti”, “devo fare tutto da solo/a” per dire all’altro che gli manca, che vuole sapere che conta per lui/lei e sentirsi amato. Il partner, “il fuggitivo” alza un muro rifiutandosi di farsi coinvolgere, diventa taciturno o fa promesse inconsistenti, ad esempio usa frasi come “cercherò di fare meglio”, perché tiene alla relazione ma non sa come fare la cosa giusta e non vuole litigare rischiando di peggiorare la situazione.
Schema di conflitto: Ritiro-Ritiro
In quest’ultimo caso entrambi i partner fuggono. Nessuno dei due combatte per mantenere la relazione. L’istaurarsi di questo schema è molto pericoloso perché la coppia non cerca né soluzioni né aiuto, dunque inevitabilmente con il tempo finisce con l’allontanarsi a tal punto da decidere di interrompere la relazione.
Quando un membro della coppia evita e si ritira, l’altro interprete il suo comportamento come una prova della loro disconnessione e la usa come giustificazione per essere più indipendente e creare distanza a sua volta. Questa verrà a sua volta letta del compagno alimentando un circolo vizioso di evitamento.
Spesso questo ciclo si instaura come conseguenza del primo che abbiamo descritto, ovvero quando il partner che “attacca” inizia a esaurirsi ed è troppo stanco per protestare. Lentamente, e silenziosamente, i due partner diventano sempre più disimpegnati.
Come interrompere il “ciclo negativo della relazione di coppia”?
La chiave per uscire dal ciclo negativo è far si che i due partner si alleino identificando il vero nemico, ovvero il ciclo stesso e la disconnessione emotiva che provoca quel susseguirsi di reazioni.
La consapevolezza dell’instaurarsi di un ciclo di interazioni a catena aiuta i membri della coppia a prenderne le distanze e allearsi per interromperlo piuttosto che cadere vittima del “gioco della colpa” e di altre forme di disconnessione.
Nell’analisi del ciclo negativo il terapeuta aiuta a spostare l’attenzione dal COSA, cioè dall’argomento che ha generato la discussione, al COME non si va d’accordo, ovvero a quale tipo di ruolo ciascuno interpreta e perché. L’obiettivo è fare squadra per interrompere questo loop di eventi ed iniziare un percorso verso un legame sicuro e duraturo.
Lettura consigliata
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